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Andar per grotte

S’intitola “Itinerario nelle sette Peraviglie della Campania”, il progetto turistico-culturale che trasforma i siti archeologici in palcoscenici. Domenico Maria Corrado, con l’associazione Tappeto volante e la Compagnia  Elledi 91, da quindici anni realizza eventi spettacolari nelle grotte della regione.
Sette luoghi, sette siti nei quali vengono rappresentati altrettanti spettacoli, destinati ai turisti, ai visitatori occasionali, agli studenti. Dal 1997 l’ideatore, autore e regista delle messinscene, ha dato vita a un’iniziativa suggestiva e interessante, cresciuta nel tempo sia come presenze che partecipazioni.
Pertosa, Padula, Paestum, Palinuro, Pompei, Positano, il teatro Politeama di Napoli (iniziano tutte con la P) sono le località prescelte. Già meravigliosi di per sé, questi luoghi si arricchiscono di suggestione, grazie alla rappresentazione teatrale. Per tutto l’anno, il visitatore può scegliere località, spettacolo e tempi di permanenza, grazie al calendario e ai pacchetti organizzati dall’associazione che è riuscita a coinvolgere una serie di alberghi e agenzie turistiche. «Si può essere turisti anche solo per un giorno e
godere di una visita e della visione di uno spettacolo. – spiega Corrado – In quattro giorni si riesce a vedere tutto». Da ottobre 2010 a settembre 2011, saranno realizzate cinque messinscene, “filologicamente”  collegate agli scenari, alcune già collaudate, altre nate quest’anno. La storica è quella sull’Inferno dantesco nelle Grotte di Pertosa, con le musiche di Enzo Gragnaniello. Ma si può assistere alla splendida storia d’amore di “Orfeo ed Euridice” nelle grotte a Castelcivita, su musica di Offenbach; al musical tratto dall’ “Eneide” di Virgilio nei templi di Paestum (musiche di Liberato Santarpino), a “Il soldato spaccone” da Plauto negli Scavi di Pompei, a “Io speriamo he me la cavo… ancora”, di Ciro Villano al teatro Politeama di Napoli, musicato da Eugenio Bennato e Ciccio Merolla. Insomma, una formula vincente, un modo per far scoprire posti meravigliosi, esaltandone le peculiarità con la partecipazione reale e concreta agli avvenimenti che vi si raccontano. Trentacinque, tra attori e ballerini, conducono per mano i visitatori nelle vicende dei protagonisti, attraversando caverne e scoprendo
scenari che non hanno bisogno di fondali di cartapesta e di finzioni. La millenaria e stupefacente natura offre tutto ciò che occorre. Basta qualche installazione e una colonna sonora per trasferirsi con la fantasia nei gironi infernali, nell’Ade, nell’antica Roma. «È un’iniziativa che riscuote molto successo
– spiega l’ideatore – perché ci occupiamo anche dell’ospitalità e della ricettività. Abbiamo stretto accordi con i principali tour operator, che vendono la Campania sui mercati internazionali e proponiamo i nostri spettacoli anche a chi è fuori dal nostro circuito». Come Contursi, per esempio. Chi si reca alle Terme può prenotare una serata del tour delle sette P. Chi trascorre un solo giorno nel Cilento può vedere “L’Inferno” a Pertosa e poi visitare anche la Certosa di Padula. In due giorni si arriva anche agli Scavi di Paestum, dove viene rappresentata “L’Eneide”, e la sera si dorme a Palinuro. Il terzo giorno da Palinuro
si va a Pompei e negli Scavi archeologici si assiste alla messinscena del “Soldato spaccone”,
il pomeriggio si va a Positano. Il quarto giorno si raggiunge Napoli, si assiste allo spettacolo al Politeama, si visita il centro storico della città, qualche museo, la zona Flegrea, per poi tornare e godere, in serata, dello spettacolo a Castelcivita. E da maggio 2011 una novità. «Aggiungiamo al repertorio “Il nome della rosa”, adattato per la Certosa di Padula.

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di ANGELA MATASSA
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