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Alla scoperta delle grotte di Pertosa

Nelle viscere della terra, tra stalattiti, pareti carsiche e laghetti trasparenti, affiorano giochi di luci e colori. Siamo nel ventre sotterraneo del Cilento e del Vallo di Diano, dove si visitano le grotte di Pertosa, Castelcivita e Morigerati. Un itinerario che ogni anno attira 100mila visitatori da ogni parte d’Italia. Ecco come può svolgersi un fine settimana in questo scorcio verdeggiante della provincia di Salerno, a costi tutt’altro che proibitivi.

NEL SOTTOSUOLO. Il complesso carsico delle grotte di Pertosa (per informazioni, link in basso) si sviluppa nel sottosuolo tra i comuni di Pertosa, Auletta e Polla, lungo la riva sinistra del fiume Tanagro. La tariffa base per l’ingresso alle cavità è di 13 euro e comprende il tragitto a piedi e in barca sul fiume chiamato Negro. In aggiunta al suggestivo scenario naturale, da circa cinque anni le Grotte dell’Angelo ospitano dal giovedì al sabato uno spettacolo denominato “L’Inferno di Dante nelle Grotte a Pertosa” (costo da 15 a 25 euro).

Pertosa, Italia. Giochi di forme e di colori nelle grotte.

ACHERONTE. ANZI, NEGRO. Il pubblico diviso in gruppi di 30/35 unità viene affidato a un attore-Dante, e in sua compagnia attraversa i dieci cerchi dell’Inferno. In ognuno di essi incontra il personaggio o i personaggi che più lo caratterizzano, e nelle grotte riecheggiano i versi del Poeta. L’Acheronte non è altro che il fiume Negro. Un gioco di luci e suoni e una serie di videoinstallazioni d’arte contemporanea arricchiscono lo show che si snoda per circa un chilometro. Lasciate le grotte, si può sostare per il pranzo al vicino ristorante Venosa (menù da 10 a 18 euro, da assaggiare il carciofo bianco locale). Il resto della giornata lo si può trascorrere visitando alcuni luoghi simbolo del Vallo di Diano, distanti poche decine di minuti da Pertosa. E’ il caso della Certosa di San Lorenzo a Padula (per informazioni, link in basso), realizzata per volere di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico, nel 1306. Un buon albergo ristorante per sostare in serata è il Grand Hotel Certosa a Padula (con 50 euro a persona cena e pernottamento).

Pertosa, Italia. Il fiume carsico Negro che scorre nelle grotte.

IL FIUME INGHIOTTITO. Il giorno dopo si possono visitare le grotte di Morigerati e Castelcivita (per informazioni, link in basso). Morigerati è nel cuore del Parco del Cilento e dista 40 minuti d’auto da Padula (uscita A3 a Buonabitacolo e poi imboccare la statale 617). Le grotte del fiume Bussento, che sorgono a ridosso dell’abitato rappresentano un fenomeno raro in Italia. Il fiume, in prossimità di un altro borgo, Caselle in Pittari, viene inghiottito dalla terra per riemergere sei chilometri più a valle, nell’area di Morigerati. Un’antica mulattiera scavata nella roccia conduce alla grotta della risorgenza dove si può ammirare il fiume di ritorno dal suo misterioso percorso sotterraneo. Canyon, cascate, gole, pozze cristalline, sono alcune delle perle che il fiume regala ai visitatori. Attraverso ponticelli, scale di legno e stradine scavate nella roccia il percorso (gratuito) offre una ricca visuale sui fenomeni carsici protagonisti di questo spettacolo naturale.

PESCE E FICHI. Al termine del percorso si può raggiungere il paese e visitare il museo etnografico (anche in questo caso l’ingresso è gratuito), che conserva oltre 3000 oggetti tipici cilentani. Per poi fermarsi a pranzare all’Osteria dei compari (pasta fatta in casa, pesce fresco e fichi d’india, con prezzi tra i 20 e i 30 euro a persona). Per completare l’itinerario sotterraneo, non si può saltare la tappa di Castelcivita, raggiungibile da Morigerati in meno di due ore attraversando l’intero parco del Cilento, oppure da Pertosa in un’ora (seguendo le indicazioni Sicignano degli Alburni) per incunearsi nelle cosiddette “Grotte di Spartaco”. Una narrazione popolare vide il gladiatore romano sostare in queste cavità, mentre muoveva la rivolta degli schiavi verso Roma. L’ingresso costa 10 euro (la visita speleologica 25 euro) e si può accedere a partire dalle 10:30 del mattino. Le grotte sono particolarmente ricche di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme. Si estendono per svariati chilometri nel massiccio degli Alburni, principalmente nei comuni di Castelcivita e Controne, ma sono accessibili a per meno di due chilometri. Nei pressi delle cavità, al ristorante “Le Grotte” si possono assaggiare i menù a base di prodotti tipici, fagioli e funghi porcini a partire da 20 euro.

Castelcivita, Italia. Un'immagine delle grotte.

ARRIVARE. Chi proviene da Roma può raggiungere agevolmente Salerno in treno (viaggio in Frecciarossa da 48 euro o in Ntv fino a Napoli da 35 euro, poi regionale per Salerno, 3 euro) e appena giunti in città si può fittare un’autovettura (Autorental, Piazza Vittorio Veneto, utilitarie da 20 euro al giorno). Il collegamento, prima tappa del tour, è semplice. Si imbocca l’autostrada A3 a Salerno dopo 30 minuti si raggiunge lo svincolo di Petina e si seguono le indicazioni “Grotte dell’Angelo”. In meno di un’ora si raggiunge l’ingresso delle grotte.

 

FONTE: http://www.oggiviaggi.it/6835/alla-scoperta-delle-grotte-di-pertosa/

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